In questo periodo difficile, abbiamo voluto chiedere ai ragazzi alcune domande su come si sentono e come stanno vivendo questa situazione. Pippo, Camila e Carol ci hanno risposto così:
1) UMDS ha mostrato grande innovazione e supporto per gli studenti. In un momento dove tanti si focalizzano solo sui problemi, quali sono gli aspetti positivi che riesci a trovare in questo periodo?
PIPPO: Gli aspetti positivi che riesco a trovare in questo periodo sono: il dimenticarmi di cosa succede fuori, cosa dicono i telegiornali che cosa ne pensa la gente, essendo uno studente e un ballerino penso che in un periodo come questo la danza mi possa aiutare tantissimo, possa farmi sfogare al meglio e riesco a concentrarmi su me stesso sul mondo della danza. Questo periodo non è facile ma per noi ragazzi per NOI BALLERINI la danza può essere una libertà veramente unica da farci uscire dalla nostra “Gabbia” ovvero quella di non essere a studiare e a creare in SALA con i miei maestri, con i miei compagni con il mio sudore attaccato allo specchio e con la gioia e l’atmosfera che si crea in SALA in ogni lezione.
CAMILLA: Sicuramente da quando sono entrata a far parte di questa grande famiglia sono rimasta subito stupita dal modo in cui questa scuola si differenzia dalle altre. UMDS tutela noi ragazzi in tutto, sia dal punto di vista artistico che dal punto di vista personale e soprattutto della salute. In questo periodo molto particolare uno degli aspetti positivi è stato che stare in accademia ci regalava la fortuna di svuotarci completamente da tutto e di non pensare a cosa ci fosse fuori . Dico questo perché i pesi che ci portavamo addosso dovuti dalla situazione che stavamo vivendo quando entravamo lì, li lasciavamo fuori o li buttavamo fuori ballando o semplicemente condividendo del tempo tra di noi, nessuno faceva pesare la situazione nonostante le regole che dovevamo rispettare e il modo in cui dovevamo comportarci per far sì che tutto fosse sicuro. L’aspettò positivo di oggi, dopo una settimana di lockdown, è che UMDS continua a starci vicina, proponendo spunti didattici originali e interessanti. Ci da modo ancora oggi, a distanza, di raccontarci.
CAROL: Penso che in seguito al periodo storico che siamo costretti a vivere, realtà come UMDS siano davvero riuscite a migliorarsi. UMDS è riuscito senza dubbio a ricavare il meglio dal peggio.
Questo virus ha messo alla prova la passione, la determinazione, il coraggio e tanto altro ancora di insegnanti e studenti; e se siamo qui oggi, significa davvero che ciò che accade all’interno della scuola è solo frutto dell’immensa dedizione che ogni giorno percepiamo e coltiviamo.
UMDS mi fa costantemente scoprire un nuovo lato dell’arte e della danza, in un certo senso più egoistico.
Se ad oggi ci è impossibile avvicinarsi, toccarsi e viversi come sempre abbiamo fatto, ecco che si crea questa nuova visione, così intima e privata, dove la danza nasce e cresce nell’unico posto dove il virus non potrà mai arrivare: il nostro cuore.
2) Cosa ne pensi delle scelte che UMDS ha fatto per i suoi studenti e in particolare anche quella di anticipare la chiusura a tutela di tutti?
PIPPO: Penso che UMDS e il nostro direttore Ivan Spinella abbiano fatto delle scelte veramente mature e molto responsabili per tutelare la salute di tutti noi studenti e ballerini e anche delle persone esterne dell’ accademia UPRO Academies, penso che non sia stato facile neanche per il team e per il direttore prendere queste decisioni, infatti io come i miei compagni siamo contenti di avere delle persone come loro che ci seguono nonostante questo periodo e che abbiano deciso di anticipare la chiusura solo per garantire la nostra sicurezza.
CAMILLA: La chiusura di UMDS ci ha spiazzato, infatti, dal momento che tutte le regole venivano rispettate e non c’era praticamente motivo di contagio in accademia, pensavamo non chiudesse. Sono rimasta ulteriormente sorpresa però e devo dire che ne sono grata , dal fatto che il nostro direttore, Ivan , aveva già capito che la situazione non stava andando bene e per tutelarci ha preferito chiudere anticipatamente, stando lontano del suo lavoro, stando lontano da noi che siamo i suoi allievi. Nonostante la chiusura e la distanza però non ha mai smesso di starci vicino, dandoci compiti e chiedendoci di raccontargli cosa stavamo vivendo, ballando o semplicemente con un messaggio. Per il momento ha deciso di non farci fare lezioni online, sperando che si possa riaprire il prima possibile, dandoci modo di usare questo periodo per lavorare sul nostro corpo, sulle nostre lacune ,su di noi e su tutto il contorno che è presente nel nostro lavoro per poi tornare in sala ad allenarsi come si deve e come abbiamo sempre fatto prima che chiudesse.
CAROL: Penso che UMDS sia sempre stato molto più che attento alla salute di ogni studente, impegnandosi il più possibile nel rispetto delle norme.
In particolare, per quanto riguarda la chiusura anticipata, ritengo sia stata una scelta davvero tanto difficile, ma ha fatto capire a tutti noi quanto UMDS abbia a cuore la nostra salute prima di tutto, indipendentemente dalla decisione che si sarebbe presa nei giorni seguenti e indipendentemente dal grande disagio che tutto questo avrebbe portato. E vorrei far sapere quanto questo significhi per me.
3) Quale sarà la prima cosa che farai quando UMDS riaprirà?
PIPPO: La prima cosa che farò quando UMDS riaprirà sarà quella di non pensare a niente di quello che è successo di pensare solo a ballare, a esprimermi, ad impegnarmi veramente tanto per raggiungere i miei obbiettivi, a sudare ed avere costanza, guardando sempre avanti.
CAMILLA: Sinceramente sono una marea le cose che farò quando rientrerò in accademia, stare lontano da tutto ciò fa venire ancora più “fame”. Dal punto di vista artistico e personale cercherò di recuperare tutto il tempo che ho perso, il mio primo anno in accademia era appena iniziato e ho avuto solo un assaggio di tutto quello che mi aspetta. Dal punto di vista sanitario sono sicura che presteremo la massima attenzione tutti, iv come ho già detto è molto esigente sul rispetto delle regole.
CAROL: La prima cosa che farò quando UMDS riaprirà sarà respirare. Forse scontato, forse banale, ma voglio respirare.
Sentire l’aria fredda del primo mattino quando prendo il treno, il profumo di brioche camminando per la stazione, l’odore di chiuso delle metro, l’aria di Milano.
Ma soprattutto l’aria di UMDS, piena di amore, di passione, di sforzi e cadute. Voglio respirare la sala, fatta di niente, ma piena di noi.
E poi semplicemente, lasciarmi trasportare dalla musica e dall’arte, dimenticando l’incubo che ci hanno fatto rivivere ancora e ancora.
Grazie per aver dato voce a pienerei che mi risuonavano in testa